L’albero e la Bambina

“Perchè gli adulti litigano?”

Così inizia questa storia, da una semplice domanda che per lei segnò la linea di demarcazione tra tutto ciò che fu stato fino a quel momento, e ciò che ne sarebbe inevitabilmente conseguito.

“Chi sono gli adulti?”, chiese allora l’albero.

“Il papà, la mamma, la tv; tutti sembrano così seri, hanno un sacco di cose per la testa e sembra che per loro ci sia sempre una guerra da combattere.

“Ma io non capisco, sì a volte qualcuno mi fa arrabbiare e magari discutiamo, ma per noi è più facile fare pace. Forse perché i bambini hanno più giochi da fare e meno guerre da combattere. Perché esistono le guerre?”

In quel luogo il tempo sembrava scorrere in maniera diversa. Il gufo, che prima era un albero, si fece grande per guardare la bambina negli occhi.

“Lo sai che gli adulti un tempo erano bambini?”

Impossibile. Allora forse i bambini di una volta erano diversi, noi non litighiamo così. La zia è morta. Non mi è chiaro cosa significhi, ci sono diverse teorie. La mamma dice che è andata in un posto migliore, ma il papà di Lisa le ha detto che suo marito l’ha punita per aver barato, o qualcosa di simile. Ma allora la morte è una punizione?”

“La morte è solo un nome, le persone cercano sempre di dare un nome a qualcosa quando pensano di averla capita.”

Il gufo, ora vento, cinse la bambina in un abbraccio che era verità, un rasserenante soffio di comprensione.

“Che cos’è invece la vita?” il vento, che ormai aveva smesso di soffiare e parlava dalla terra, si fece soffice manto d’erba per accogliere comodamente la bambina, cosicché lei potesse distendersi e riflettere su questo nuovo interrogativo.

“Beh, immagino sia come quella volta che andammo in vacanza al lago, dove durante il giorno facevamo gite in barca e pic-nic, mentre la sera facevamo giochi da tavolo noiosi, ma il papà cambiava certe parole con le parolacce e la mamma lo sgridava e tutti ridevamo sempre.”

“Te lo ricorderai quando sarai adulta?”

“Io non voglio crescere.”

“Ma lo farai. Non c’è una spiegazione per tutto, certe cose succedono e basta, ma non tutti gli adulti litigano. Diventare adulti è solo un modo per dire che si è responsabili delle scelte che si fanno.”

“Non voglio litigare, e poi le guerre non mi piacciono.”

Il manto d’erba, che ora era acqua, s’increspò. Piccole onde si fecero mare in tempesta, e quando alla fine, scossa, la bambina si svegliò, al battito del suo cuore si era aggiunto qualcosa che non l’avrebbe più abbandonata.